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Da visitare

Da Sapere …

A Millesimo bisogna concentrarsi sul centro storico, la cui caratteristica forma triangolare, avente come vertice il castello e come base il palazzo dei Del Carretto, è ben visibile dall´alto, e in tutte le carte d´epoca, ad es. in quella napoleonica del 1806, dove si nota con chiarezza il tracciato delle antiche mura medievali con le torri e le quattro porte di accesso. Bisogna dunque tagliare fuori dallo sguardo la “nuova” Millesimo informe cresciuta a ridosso dell´antico abitato.

La visita può cominciare con il simbolo di questo borgo ligure, il ponte della Gaietta, o “ponte vecchio”, uno dei pochi esempi in Italia di ponte fortificato. Il corpo originario risale al XII secolo e si trova citato nell´atto di fondazione del borgo. La torretta serviva come porta sorvegliata per l´accesso a Millesimo dal lato occidentale. Poco distante dal ponte si trova la casa presso la quale il marchese Enrico II del Carretto firmò nel 1206 l´atto di fondazione del borgo.

Il castello, edificato da Enrico II a difesa dell´abitato, con i castelli di Cengio, Cosseria e Roccavignale costituiva un quadrilatero a protezione della via tra Piemonte e Liguria attraverso le Langhe. La torre in pietra, il maschio e la parete est sono le parti più antiche, risalenti alla seconda metà del XIII secolo. Nel 1989 fu acquistato dal Comune che dieci anni dopo ne iniziò l´opera di restauro e recupero funzionale.

Villa Scarzella, circondata da un magnifico giardino ai piedi del castello, fu edificata nel 1855 da Giuseppe Scarzella che quattro anni prima aveva acquistato i ruderi del castello e il relativo lotto di terreno per costruirvi una residenza estiva. La villa venne ampliata dal figlio ingegnere Alberto Scarzella, sindaco di Millesimo dal 1888 al 1913. Acquistata dal Comune nel 1989, è ora sede del Museo Napoleonico e del Centro visitatori del Bric Tana e della Valle dei Tre Re. Il restauro nel 1989 del palazzo comunale ne ha confermato la contiguità con la cinta muraria del borgo, risalente al XII secolo. Nell´atrio spicca un arco di pietra arenaria perfettamente conservato. Nel 1882 i Del Carretto lo cedettero al Comune di Millesimo. Nella sala consiliare, oltre a pregevoli armature, si trova l´altare presso il quale, il 17 agosto 1809, Papa Pio VII, prigioniero di Napoleone, assistette alla Messa. Nella sala della Giunta, al piano superiore, il 15 o 16 aprile 1796 il Bonaparte ricevette le bandiere strappate ai Piemontesi dopo la presa del castello di Cosseria.

Di proprietà dei monaci di S. Antonio Abate, la chiesa parrocchiale era uno dei tre monasteri esistenti in Millesimo. Fu consacrata nel 1467 da Pietro del Carretto, primo Vescovo di Alba. Nell´interno si trovano opere pregevoli: l´acquasantiera in marmo bianco del 1484, l´altare maggiore (eretto nel 1723, quando la chiesa fu prolungata con il coro) e la statua della Madonna del Carmine, che viene portata in processione alla festa patronale il 16 luglio, e il crocifisso, opera barocca della scuola del Maragliano.

Fuori del centro storico sorge Santa Maria extra muros, un edificio a pianta basilicale del XII secolo, di stile romanico, diviso in tre navate da archi a tutto sesto e dotato di un campanile a cinque ordini del XV secolo. Questa pieve si trova citata su un documento del 998 con la denominazione di S. Petri de Melesino. Dopo secoli di incuria e di abbandono durante i quali è stata anche cimitero del paese, a partire dal 1960 è stata restaurata e restituita al culto. L´interno presenta una pregevole vasca battesimale risalente alle origini della chiesa e interessanti affreschi in stile gotico, oggetto di una recente campagna di recupero.

Proprietà dei monaci del Monastero di S. Pietro di Savigliano, il monastero di S. Stefano fu acquistato dal marchese Enrico II del Carretto e donato nel 1216 alle monache dell´ordine cistercense di Santa Maria de Betton (in Savoia).

Accanto all´originale chiesa romanica, trasformata nel ´600 in forme barocche, nel XV secolo fu aggiunto il chiostro con eleganti capitelli in pietra arenaria. In un cortile adiacente alla chiesa si trova un interessante affresco del XIV secolo, rappresentante la Madonna, S. Stefano e la famiglia del Carretto. Nel 1802 il monastero venne soppresso e da allora è proprietà privata. Durante i primi anni del ´900, per volontà del proprietario, il marchese Carlo Centurione Scotto, i Coppedè ne curarono la ristrutturazione secondo i modelli del revival gotico-rinascimentale.

Da Scoprire …

La Gaietta

La “Gaietta”, già citata nell’atto di fondazione del borgo (apud pontem Millesimi ), è uno dei pochi esempi esistenti in Italia di ponte fortificato. Il corpo originario risale al XII secolo, la torretta di guardia, merlata, costruita parte in mattoni e parte in pietra grezza risale invece al XIV secolo. Il ponte serviva come porta sorvegliata per l’accesso al borgo. Poco distante dal ponte si trova la casa presso la quale il marchese Enrico II del Carretto firmò l’atto di fondazione ( 9 Novembre 1206 ).
Il ponte, dopo le innondazioni che ne distrussero una parte, rimase a transito pedonale tramite una passerella sospesa a cavi d’acciaio.

Il Palazzo Comunale

Il restauro del 1989 ha confermato la contiguità del palazzo, risalente al XII secolo, con la cinta muraria del borgo. Nell’atrio spicca un arco di pietra arenaria perfettamente conservato. Nel 1882 i del Carretto cedettero il palazzo al Comune di Millesimo. Nella sala consiliare, oltre a pregevoli armature, si trova l’altare presso il quale, il 17 Agosto 1809, Papa Pio VII, prigioniero di Napoleone, assistette alla Santa Messa. Al piano superiore, il 15 e 16 Aprile 1796 soggiornò Napoleone Bonaparte dove ricevette le bandiere strappate ai Piemontesi dopo la presa del castello di Cosseria.

Il Castello del Carretto

Edificato da Enrico II a difesa del borgo, rientrava nel progetto di protezione della via tra Piemonte e Liguria attraverso le Langhe voluto dai del Carretto. Le sue sorti furono legate a quelle del borgo. La torre in pietra, il maschio e la parete est sono le parti più antiche.
Il castello fu bombardato nel 1553, per ordine di Ferrante Gonzaga, nell’ intento di impedire che fosse occupato dai Francesi durante la guerra tra Francia e Spagna.
Nel 1989 venne acquistato dall’ Amministrazione Comunale, che dieci anni dopo iniziò l’ opera di restauro e di recupero funzionale.

Villa Scarzella

Circondata da un giardino ai piedi del Castello del Carretto, fu edificata da Giuseppe Scarzella il quale, alla metà del XIX secolo aveva acquistato i ruderi del castello e il lotto di terreno per costruirvi una residenza estiva.
La villa venne ampliata dal figlio Alberto Scarzella, Sindaco di Millesimo dal 1888 al 1913.
Acquistata dall’Amministrzione Comunale nel 1989, è ora sede del Museo Napoleonico, della Mostra permanente uomini dei monti, archeologia e antropologia del territorio valbormidese e del Centro visitatori del Bric Tana e della Valle dei Tre Re.

S. Maria Extra Muros

Edificio a pianta basilicale del XII secolo, di stile romanico , diviso in tre navate da archi a tutto sesto, dotato di un campanile a cinque ordini del XV secolo. Questa pieve è citata in un documento del 998 con la denominazione “Sancti Petri de Melesemo”.
Dopo secoli di incuria e di abbandono durante i quali divenne cimitero del paese, a partire dal 1960 ne fu progettato e realizzato il restauro che la restitui’ dopo pochi anni al culto.
L’interno presenta una pregevole vasca battesimale risalente alle origini della Chiesa e affreschi in stile gotico, oggetto di una recente campagna di recupero e restauro conservativo.

La Chiesa Parrocchiale

Di proprietà dei monaci di Sant’Antonio Abate, era uno dei tre monasteri esistenti in Millesimo. Venne consacrata nel 1467 da Monsignor Pietro del Carretto, Vescovo di Alba.
Nell’interno si trovano opere pregevoli: l’ acquasantiera in marmo bianco del 1484, l’altare maggiore eretto nel 1723, quando la chiesa fu prolungata con il coro, la statua della Madonna del Carmine che viene portata in processione durante la festa patronale e il crocifisso opera barocca della scuola del Maragliano.

Santuario del Deserto

Sito a pochi chilometri dal borgo, è meta di pellegrinaggio e devozione dall’inizio del 1700. L’attuale costruzione, con l’edificio a pianta centrale coperto a cupola, risale al 1880.
All’interno vi è un’interessante raccolta di ex voto e, in particolare, i 59 dipinti eseguiti dal 1902 al 1941 dal pittore Carlo Leone Gallo di Cairo Montenotte.

Monastero di Santo Stefano

Proprietà dei monaci del Monastero di San Pietro di Savigliano fu acquistato dal Marchese Enrico II del Carretto e donato nel 1216 alle monache dell’ordine di Santa Maria de Betton (Savoia).
Accanto all’originale chiesa romanica, trasformata nel 1660 in forme barocche, nel XV secolo fu aggiunto il chiostro con eleganti capitelli in pietra arenaria. In un cortile adiacente alla chiesa si trova un interessante affresco del XIV secolo rappresentante la Madonna, Santo Stefano e la famiglia del Carretto.
Nel 1802 il Monastero fu soppresso e da allora divenne proprietà privata. Durante i primi anni del 1900, per volontà del proprietario Marchese Carlo Centurione Scotto, i Coppedè ne curarono la ristrutturazione secondo i modelli del revival gotico-rinascimentale.

San Rocco

A salvaguardia del borgo dalle ricorrenti pestilenze, sorgevano poco fuori le mura le cappelle dedicate a San Rocco e a San Sebastiano.
Quella dedicata a San Rocco venne iniziata, per voto della popolazione, nel 1858 dopo l’ultima epidemia di colera e sostitui’ quella medievale posta sll’altra sponda della Bormida e oramai diroccata. La pianta ottagonale ed il tetto racchiudono un interno circolare e una cupola.
Pregevole la statua lignea di San Rocco.

Da vivere …

Cine LUX

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